Centro Culturale La Creta
Via dell' Allodola 5, MilanoCompagnia La Creta
Rappresentazioni recenti
Follia d’ufficio – Alessandro Martorelli
Commedia brillante che vuole mettere in luce, nel modo più esilarante possibile, tutte le gelosie, le meschinità e i rancori che caratterizzano i rapporti umani che si instaurano nel mondo del lavoro.
Toccata e fuga – Derek Benfield
“Toccata e fuga” è la classica commedia degli equivoci in cui le situazioni comiche si sprecano. Si gioca sulla falsariga dell’alternarsi di intrighi amorosi, scambi di coppie attraverso situazioni paradossali.
I dialoghi esilaranti, l’azione frammentata, il ritmo recitativo accelerato e la mimica farsesca contribuiscono a spingere al massimo dei giri il meccanismo comico. Non mancano i colpi di scena e l’alternarsi repentino di stati d’animo che tengono sulla corda lo spettatore..
Se vogliamo cercare un messaggio è quello dell’ambivalenza, del gioco della maschera che tutti noi mettiamo e togliamo secondo le circostanze ed è così frequente il gioco che alla fine non sappiamo più qual è la maschera, quale il volto.
Rumors – Neil Simon
Il titolo è traducibile in italiano come Pettegolezzi, di cui il dramma è pieno. I fatti si svolgono a New York dove quattro coppie di coniugi, invitati a festeggiare l’anniversario di matrimonio del vice sindaco della città, si ritrovano a dover affrontare il tentato suicidio del loro illustre concittadino. Il tanto imprevisto quanto drammatico evento genera una imbarazzante e sgradevole situazione, che viene gestita dagli otto invitati in maniera goffa, dove tensioni e timori contribuiscono ad evidenziare la fragilità e le nevrosi di ciascuno di essi. Tutti sono preoccupati più della loro reputazione che dell’incolumità del protagonista. Reputazione ad alto rischio, visto l’arrivo improvviso della polizia e l’inarrestabile catena di pettegolezzi che si sprecano! Nessuno si salva! Travolti dai rocamboleschi meccanismi della farsa, tra malintesi, pettegolezzi e colpi di scena, si mettono alla ricerca della verità, portando allo scoperto i vizi e le debolezze del loro mondo privilegiato. Predomina una costante comicità surreale che diverte lo spettatore, lasciando al tema del “giallo” un ruolo marginale di soggetto di fondo. Nel corso della farsa si sprecano, appunto, i pettegolezzi del titolo.
Don’t drink the water – Woody Allen
Ambientato in qualche paese dietro la cortina di ferro, in piena guerra fredda, “Don’t drink the water” racconta le comiche peripezie della famiglia Hollander – padre nevrotico, madre assillantemente apprensiva e figlia in procinto di sposarsi. In gita turistica, a causa di un equivoco, i tre vengono scambiati per spie e sono costretti a riparare in fretta e furia nell’ambasciata americana per evitare il linciaggio. Dalla padella alla brace: l’ambasciatore Magee, infatti, in quei giorni è dovuto rientrare a Washington e ha lasciato temporaneamente il ruolo a suo figlio , ma imbranatissimo in ogni cosa in cui si cimenta. Il rientro degli Hollander negli Stati Uniti dopotutto non sarà così facile.
Non tutti i ladri vengono per nuocere (farsa)
Un facoltoso e insospettabile assessore comunale approfitta dell’assenza della moglie per invitare a casa la sua amante, ma la “visita” di un ladro nell’appartamento rovinerà i suoi piani, dando inizio ad una serie di equivoci in un crescendo di situazioni esilaranti e colpi di scena tra lo stupore e il divertimento del ladro. Una farsa che lascia intravedere, tra le pieghe di una comicità apparentemente fine a se stessa, la tematica sociale del contrasto “etico” tra l’onestà della professione del ladro e l’ipocrisia di chi si arroga il ruolo del ben pensare e ben agire.
I cadaveri si spediscono e le donne si spogliano
(Vaudeville contaminato dalla farsa gialla)
Tradizione vuole che lo sposo non debba vedere l’abito della sposa fino alla cerimonia…Dal rigoroso rispetto della nubenda per questo modo di pensare nascono tutta una serie di esilaranti equivoci: un detective travestito da donna indaga su una serie di cadaveri che vanno e vengono da una nota sartoria teatrale. Una sorta di opera buffa con una trama intrigante e con ininterrotte trovate comiche.
Sonno – Enrico Luttman
Sonno racconta l’incredibile storia di Antonio, affetto da una grave malattia. Da tempo, e sempre piu’ spesso, non riesce a ricordare le facce delle persone, anche le piu’ care. Un giorno, dopo aver subito un’operazione, si rifugia dalla pioggia in un museo d’arte contemporanea: li’ si siede, chiude gli occhi e non li riapre piu’. Antonio dorme, tranquillo e imperturbabile. Nessuno riesce a svegliarlo, ne’ i guardiani del museo, ne’ la moglie, ne’ la figlia o il medico…
Assemblea condominiale – Gèrard Darier
Una casa di cinque piani, cinque condòmini in assemblea, tutte le grane della routine condominiale: ecco gli ingredienti di questa commedia brillante, divertente e leggera.
Oltre ai soliti problemi relativi alle riparazioni, alle perdite d’acqua, ai rumori, alla gestione degli animali domestici, l’assemblea deve decidere l’installazione di un ascensore, necessario al vecchio professor Parigi e alla sua grassa sorella, sostenuto da Irene, la parrucchiera arricchitasi dopo la morte della madre e da Ricci, un musicista gay.
Gestisce l’assemblea la signorina Lamberti, una amministratrice stressata e coinvolta sentimentalmente e non solo col Signor Vignoli di professione idraulico sposato con Sonia.
Durante la riunione si scatenano rivalità, dissidi, pettegolezzi, interessi economici, ripicche e vecchi rancori, sino al colpo di scena finale che porterà allo svelamento della tresca fra la Lamberti e l’idraulico seduttore.
Happy family – Alessandro Genovesi
Nel 2012, la compagnia La creta ha presentato in prima assoluta (con l’autorizzazione dell’autore Alessandro Genovesi) la brillante commedia HAPPY FAMILY.
Due famiglie milanesi organizzano una cena perché i loro figli vogliono sposarsi. Tutto normale se non fosse che: i figli hanno sedici anni; il padre della “sposa” è un irriducibile fumatore di spinelli; quello dello “sposo” ha appena scoperto di avere un cancro; le madri fanno a gara a chi colleziona più nevrosi; la nonna soffre di un esilarante Alzheimer. La pièce intreccia con apparente casualità le vicende di queste figurette con quelle del loro stesso creatore, che – seduto in proscenio – finge di comporre la sua opera in tempo reale, dialoga pirandellianamente coi personaggi, li lascia liberi di dissentire, commentare, intervenire con buffi cori nell’azione, persino di pretendere modifiche alla parte, finché, pedalando verso il proprio destino, egli a sua volta si mescola definitivamente con loro.
Top dogs – Urs Widmer
Un gruppo di manager che ha perso il lavoro si ritrova ad affrontare le proprie paure, i propri conflitti, i propri sogni e le proprie frustrazioni in una “clinica” specializzata proprio a questo: ridare fiducia, grinta, voglia di lottare a chi, per la crisi in atto, si ritrova a non avere più nulla, con lo scopo di riuscire a trovare una nuova collocazione lavorativa.
Guidati da un’improbabile trainer, un po’ manager, un po’ psicanalista, attraverso esercitazioni (ora fisiche, ora psicologiche) esilaranti e grottesche, questo gruppo ci farà ridere e riflettere sulla nostra malata società alienata e totalmente guidata dalle apparenze. La commedia offre una riflessione sul mondo del lavoro, sul linguaggio stesso dei manager e sull’economia.
21 maggio 2011 – La FITA ha assegnato i premi per il suo festival itinerante.
Al termine di una cerimonia stressante, durante la quale il nostro nome non veniva mai pronunciato, abbiamo sentito dire: adesso assegniamo il primo premio.
“Un testo dal contenuto attuale che, nel far sorridere, costringe anche a pensare. Attori perfettamente in parte, una regia calibrata e scorrevole, un’indispensabile omogeneità di gruppo hanno dato vita a uno spettacolo che ha conquistato la giuria”.
Il primo premio va quindi a… la Compagnia La Creta, per lo spettacolo Top Dogs!
Teatro senza animali – J. M. Ribes
«Teatro senza animali» è una commedia del genere assurdo, composta da nove scene breve, scritte nel 2001 da Jean-Michel Ribes. La Compagnia La Creta ha scelto di rappresentarne sette, sette commedie “piacevolmente argute”. Così l’autore ha definito la sua opera con la quale vuole affermare che il mondo non è definitivamente previsto. Brevi storie che hanno per origine il deragliamento del quotidiano, condiscono di peperoncino le nostre abitudini, travolgendo il corso della nostra vita, delle nostre idee. Un oggetto incongruo atterra una domenica mattina in un salotto. Un uomo che, nonostante la ripetuta richiesta della moglie, non vuole lasciare la sua parrucca Luigi XVI. Un padre che si meraviglia del nome della figlia. Un uomo che rivela al proprio fratello di aver capito, dopo 37 anni, di essere più intelligente di lui ed altre storie.
La nostra storia
La compagnia teatrale amatoriale «La Creta» nasce nel 1979 per iniziativa di Giuseppe Cattaneo, detto Peppino, che raccoglie un gruppo di persone amanti del teatro, in buona parte appartenenti all’omonima parrocchia. Uno degli scopi principali della compagnia è quello di divertire e intrattenere, educando a valori che siano in coerenza con una visione cristiana della vita.
Dal 1986 Sabato Punzi, già attore della compagnia fin dalla sua fondazione nonché regista di alcune messe in scena nei primi 10 anni di vita de «La Creta», subentra ufficialmente a Peppino Cattaneo nella direzione della compagnia e porta nel lavoro un’attenzione particolare all’uso della dizione e dell’intonazione della voce, quali strumenti per trasmettere messaggi al di là delle parole.
Nel giugno 2004 Sabato Punzi affida a Norman Pavelka, già attore principale in “Knock”, la regia dello spettacolo della stagione 2004-2005. Nella preparazione dello spettacolo “Hotel dei due mondi” di Eric-Emmanuel Schmitt, la compagnia sperimenta un tipo di recitazione più “viva”, più “vera”, con un’attenzione maggiore all’evoluzione dei sentimenti provati dagli attori sul palco nello sviluppo della trama.
Attualmente, il regista è Micaela Turrisi.
Gli attori
Nel corso degli anni, accanto al “nucleo storico” di componenti, un certo numero di teatranti – sempre più spesso anche esterni alla parrocchia – si sono alternati di volta in volta, entrando o uscendo dal gruppo, a seconda delle disponibilità e degli impegni personali. Attualmente la compagnia può contare sulla presenza, piena o parziale, di una dozzina di persone, rappresentanti diverse fasce di età. Alcune collaborazioni hanno permesso scambi di attori – sia dati che presi in prestito – con altri progetti teatrali sia amatoriali sia professionali.
Il repertorio
Tra i primi titoli messi in scena ricordiamo:
“L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello, in occasione dell’inaugurazione del Centro Culturale «La Creta»; “Da giovedì a giovedì”, “Non ti conosco più”, “Trenta secondi d’amore” di A. de Benedetti; “Tredici a tavola” di Sauvageon; “Il complesso di Filemone” di Jean Bernard Luc; “La sconcertante Signora Savage” di John Patrick;
Le opere rappresentate
- “Spirito allegro” di Noel Coward, 1995;
- “Paparino” di Dino Falconi, 1996;
- “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde, 1997;
- “Harvey” di Mary Chase, 1998;
- “I due signori della signora” di Felix Gandera, 1999;
- “Non te li puoi portare appresso” di G. Kaufman e M. Hart, 2000;
- “Cani e gatti” di E. De Filippo su testo di E. Scarpetta, 2001;
- “La moglie nel cassetto” di Rina Breda Paltrinieri, 2002;
- “Knock o il trionfo della Medicina” di Jules Romain, 2003;
- “Il vero ispettore Hound” di Tom Stoppard, 2004;
- « Hotel dei due mondi » di E.E. Schmitt, 2005;
- « Aria di Famiglia » di A.Jaouy e J.P. Bacri, 2006;
- « André le Magnifique » di I. Candelier, 2007;
- « Sotto gamba » di P. Levrey, 2008;
- « Trappola Mortale » di Ira Levin, 2009;
- Teatro senza animali di J.M. Ribes, 2010;
- Top Dogs di Urs Widmer, nel 2011;
- Happy Family di A. Genovesi, nel 2012;
- Assemblea Condominiale, di G. Darier, nel 2013;
- 2014 : Sonno di E. Luttman;
- 2015 : Non tutti i ladri vengono per nuocere – I cadaveri si spediscono e le donne si spogliano di Dario Fo;
- 2016: Don’t drink the water di Woody Allen;
- 2017: Rumors di N. Simon;
- 2018: Toccata e fuga di Derek Benfield;
- 2019: Follia d’ufficio di Alessandro Martorelli;
Premi
2004 – “L’Hotel dei due mondi” di Eric E. Schmitt. Lo spettacolo vince due premi alla rassegna organizzata dal teatro di Vimodrone: Migliore Commedia, Migliore Attrice (Francesca Regazzi).
2010 – “Teatro senza Animali” di Jean Michel Ribes.
Allo spettacolo è stato assegnato il terzo premio nell’ambito della rassegna FITA 2010 e il primo premio per l’attrice non protagonista Spazia D’Onofrio (motivazione: “Apprezzabile scelta di cimentarsi con un testo inconsueto e contemporaneo. Buona la riuscita della maggior parte dei quadri che trova il suo apice nella coralità della pièce del museo”).
2011 – “Top Dogs” di Urs Widmer. Primo premio nell’ambito della rassegna FITA 2011. Motivazione: “Un testo dal contenuto attuale che, nel far sorridere, costringe anche a pensare. Attori perfettamente in parte, una regia calibrata e scorrevole, un’indispensabile omogeneità di gruppo hanno dato vita a uno spettacolo che ha conquistato la giuria”.
Migliore regia e migliore attore protagonista, giugno 2011, alla rassegna teatrale “T-factor” , organizzata da Fitel a favore di Telethon; poi si classifica terza al Premio teatrale S. Domingo, 22ma edizione. Motivazione: “con un testo moderno che a volte ha fatto perfino sorridere, rappresentando le contraddizioni della nostra epoca, raccontate con forte senso del grottesco, ma che pone le basi per una seria riflessione sul mondo del lavoro, la compagnia ha dimostrato una buona recitazione, senza lacune, così come la regia che nel primo atto avrebbe forse dovuto dare più ritmo sfoltendo il testo nella parte dei racconti personali, mentre nel secondo ha ottenuto un buon crescendo, ricco di risvolti e notazioni psicologiche mai banali”.
2013 – «Assemblea condominiale» di G. Darier. Al concorso FITA presso il teatro Silvestrianum di Milano, Sabato Punzi viene premiato come miglior
attore non protagonista.
2014 – “Sonno”, delirio in un atto, di E. Luttmann. La compagnia viene premiata dalla FITA con il Premio Palcoscenico 2014 (rassegna itinerante) con la seguente motivazione: “L’abile capacità di rendere partecipe il pubblico” utilizzando la sala, i personaggi tutti ben sincronizzati che agiscono tra loro in maniera semplice ma armonica, riempiendo artisticamente la scena conferiscono allo spettacolo una scorrevolezza e dinamicità che ne consente un gradevole godimento, anche in presenza dell’ “uomo che dorme”.
2015 – Non tutti i ladri vengono per nuocere; i cadaveri si spediscono e le donne si spogliano, di Dario Fo
Rassegna itinerante: nomination miglior attore protagonista, Sabato Punzi “credibile e a suo agio nel ruolo. Ha padronanza della scena per tutta la durata della rappresentazione. Interpretazione espressiva, puntuale e priva di sbavature”.
Nomination miglior attore non protagonista, Francesco Tricoli: “Caratterizza il personaggio conferendogli una “goffaggine” divertente e personale. La sua interazione con la moglie risulta credibile e comica. Buono il ritmo e l’energia”.
Terzo premio alla Compagnia: Ritmo ben sostenuto, buona padronanza degli spazi scenici e memoria sempre all’altezza. Gli attori di esperienza hanno saputo caratterizzare i propri personaggi con disinvoltura e naturalezza, dando vita a uno spettacolo godibile e scorrevole.
2017: rassegna itinerante della FITA. Attore protagonista nominato: Sabato Punzi per Rumors di Neil Simon.
2017: rassegna teatrale di Brenta (Va): Miglior spettacolo: Don’t drink the water (W. Allen) Miglior attore protagonista: Francesco Tricoli.
ottobre 2018 Teatro San Giuseppe, decimo Memorial G. Paini. Premio miglior regia a Francesco Tricoli per “Toccata e Fuga” con la seguente motivazione: “Particolarmente riuscita l’intuizione scenografica delle due stanze a confronto e dell’alternarsi delle situazioni in scena, che l’equilibrata direzione del crescendo recitativo rende ancora più efficace.. Perfetti i tempi dei vari scambi scenici. Molto ben riuscito anche il gioco delle luci che acuisce l’attenzione ai momenti salienti dello spettacolo Una regia attenta, ma mai invasiva”.
2019: Follia d’ufficio di Alessandro Martorelli
Giugno 2019, X° festival itinerante della FITA, la compagnia è prima classificata con la seguente motivazione: la commedia che affronta un argomento attuale e mai scontato, viene resa dalla compagnia in maniera estremamente efficace. Ottima la caratterizzazione di tutti i personaggi. Perfetti: la gestione delle luci, la scelta delle musiche e gli interventi della voce fuori scena. Lo spettacolo è una gioia per gli occhi e per le orecchie.
Tre attori sono nominati: migliore attrice protagonista (Eliana Baruffi), miglior attore protagonista (Sabato Punzi), premio migliore attrice non protagonista (Francine Leruth).