storia & arte | gli artefici
Giovanni Muzio
Tra i tanti artefici della Chiesa di San Giovanni Battista alla Creta merita certamente una menzione a parte colui che la seppe pensare, tradurre in linee nuove e originali e realizzare con la passione del genio: l’architetto Giovanni Muzio. Della sua opera durata più di cinquanta anni, che egli visse come una vocazione, si stanno interessando studi a livello universitario. Nel 1974 uscì un’opera dal titolo “Giovanni Muzio – Architetture Francescane” di Gianni Mezzanotte, Ed. ERIS. Era un primo tentativo di lumeggiare la poderosa sua opera. Per debito di riconoscenza si trascrive qui quanto fu pubblicato sulla rivista parrocchiale «La Voce» in occasione del ventennio della costruzione della Chiesa.
«Tra amici si sta bene ovunque, ma in qualche posto si sta meglio assieme. Una comunità cristiana ha bisogno di una chiesa per ritrovarsi, ma se la chiesa è anche bella ci si sta meglio. Pensavo a queste cose quando la mia chiesa, nonostante la mia fantasia sempre in libera uscita, mi aiutava a pregare. Mi sono chiesto: ma chi ha fatto una chiesa così bella, così armoniosa? Sì, perché sembra semplice fare un luogo religioso, ma si può cadere nel capannone anonimo o nel tempio tipo autorimessa. Ho scoperto così l’ideatore, l’architetto Giovanni Muzio». Cercando di conoscere le sue opere, ho visto che ha lavorato parecchio per i frati francescani, essendo stato, diciamo «ingaggiato», con quel suo grande fiuto da Padre Gemelli nel 1920 per i primi lavori dell’Università Cattolica di Milano. Di lui hanno scritto parecchi critici ed è stato citato in numerosi libri di architettura.
Il critico Gianni Mezzanotte dice di lui:
«Dal tempo del suo clamoroso esordio, Muzio è da oltre cinquant’anni tra i pochi protagonisti dell’architettura italiana. Ha raccolto molti consensi e critiche e significativi silenzi, che non hanno scalfito la sua sicura attività, estranea ad ogni sollecitazione esterna e alle opportunità offerte dalle mode». Le sue opere per i francescani sono tante che, assommate a tante altre realizzazioni architettoniche, fanno di lui un grande e proficuo architetto.
Ecco un piccolo elenco di opere di carattere religioso:
- una Chiesa e un convento a Cremona;
- convento di Sant’Angelo a Milano e Angelicum;
- Varese: Santuario di Sant’Antonio e convento;
- una chiesetta e un monastero per le suore Clarisse a Gorla;
- la Chiesa di San Giovanni Battista alla Creta;
- altre opere per i francescani ad Assisi – La Verna – Roma – Bergamo – Alghero – ecc;
Quando nel centenario della apparizione della Madonna Immacolata a Lourdes i frati della Terra Santa decisero di costruire una basilica a Nazareth in ringraziamento a Maria, scelsero come architetto lui, Giovanni Muzio. Il commento più bello per concludere è quello di Padre Alfonso Calabrese: «Con la erezione della Basilica di Nazareth, questo “Architetto di San Francesco”, mentre ha realizzato il sogno dei francescani, ha dato a Cristo e a Maria l’opera più bella fra quelle da lui compiute a servizio della chiesa e del suo “Poverello”».
Altri artefici
Cardinale Giovanni Battista Montini – futuro Papa Paolo VI
Poco dopo il suo arrivo a Milano, come Arcivescovo, lancia un appello ad imprenditori, a commercianti, agli uomini della finanza perché si facciano sostenitori di nuove Chiese da costruirsi in periferia, che nel frattempo si sta gonfiando per le continue immigrazioni.
Padre Enrico Zucca – francescano, fondatore dell’Angelicum
Raccoglie l’appello, lo trasmette alla sig.ra Luisa Farina ved. Cabassi perché costruisca una Chiesa in periferia invece di una cappella mortuaria in memoria del marito, al cimitero monumentale.
Signora Luisa Farina ved. Cabassi
Accetta la proposta di padre Zucca e su terreni propri sovvenziona tutto il complesso parrocchiale, donandolo alla Diocesi, che ne diviene la proprietaria.
Architetto Lorenzo Martinoia
Efficace collaboratore dell’architetto Giovanni Muzio.
Ingegnere Giuseppe Fusi
A lui è demandata la direzione dei lavori.
Impresa Borio e Mangiarotti
Ha realizzato tutta l’opera muraria.
Professore Antonio Majocchi
Sue le incisioni sui tre portali d’entrata, i rilievi del pulpito esterno e le sculture in legno di quello interno (le quattro formelle).
Scultore Carlo Paganini
La statua di San Giovanni Battista sulla facciata.
Pittore Mario Zappettini
Il graffito colorato sul soffitto.
Professore Enzo Morelli
Il mosaico del pavimento e gli affreschi del Battistero.
Scultore Lorenzo Pepe
La scultura del battistero raffigurante il Battesimo di Gesù.
Scultore Angelo Bianchi
Il bronzo del Cristo crocifisso al sommo dell’apertura del presbiterio.
Professore Trento Longaretti
Pala ad affresco dell’altare dello sposalizio della Vergine con San Giuseppe.
Professore Glauco Baruzzi
Pala e affresco dell’altare dell’Immacolata».
Professore Silvio Consadori
Pala ad affresco dell’altare di San Francesco.
Professore Mario Donizzetti
Pala ad affresco dell’altare del Sacro Cuore.
Professore Pompeo Borra
Coadiuvato dall’allieva Lisa Sotili ha interamente affrescato la Cappella Penitenzieria di Sant’Antonio.
Padre Nazzareno Panzeri
Statua della Madonna Madre della Chiesa.
Scultore Giacomo Manzù
Per la consulenza artistica e supervisione.
Ditta Figini di Seveso
Ha realizzato i confessionali nella Cappella di Sant’Antonio e le Porte della chiesa e della sacrestia.
Bottega artigiana dei Fratelli Nani di Bergamo
La porticina del Tabernacolo, la Vasca Battesimale e il Candelabro.
